La nostra storia

La storia della Casa di Riposo “Il Gignoro” inizia nel lontano 1927, quando la Sig.ra Corradini Tobler dà avvio in proprio “all’Asilo Italia per vecchi evangelici” al Pian dei Giullari. Alla morte della fondatrice, nel 1942, furono le due Chiese Valdesi di Firenze ad assumersi l’onere di continuare l’opera. Le incursioni aeree dovute alla guerra costrinsero ad accelerare il cambio della sede che avvenne all’inizio del 1944. La “Missione Medica”, sorta alla fine dell’ ottocento per opera di evangelici inglesi e fiorentini, mise a disposizione il pianterreno di una modesta villa sul Mugnone, in via Vannini 1. Ma le mine poste sotto i ponti del Mugnone dai tedeschi in ritirata provocarono ingenti danni alla nuova sede.

 

1946 – Nel dopo guerra

L’1 giugno 1946 si tenne il primo “bazar”, cioè una “esposizione e vendita dei lavori eseguiti dagli ospiti a beneficio dell’Asilo”. Un’usanza che, con qualche anno di pausa, è giunta fino ai giorni nostri. Negli anni ’40 gli ospiti sono in media solo una decina, ma i problemi sono comunque tanti. Prima la guerra e poi i suoi postumi: “Nel 1945 un ricoverato costava L.63 al giorno, nel 1946 costava L.80, nel 1947 costa oltre L.100…” (Relazione 1946-47). Negli anni ’50 il numero degli ospiti resta invariato. “La Casa è piccola”, è il continuo lamento delle riunioni del Comitato. Dal 1952 sono accolte solo donne, dato il poco spazio (non c’erano certo camere singole!). Giungono nella Casa le briciole del progresso: 1951 le stufe di terra cotta a legna; 1954 una moderna cucina a gas; 1956 il frigorifero; 1957 la corrente industriale e le stufe elettriche; 1960 la TV. Gli anni ’60 si aprono con il fermo proposito di fare una Casa più grande.

1962 – L’amena collina

Nel 1962 viene scelta la “vecchia villa del Gignoro che sorge sotto l’amena collina di Settignano”. Si trattava della vecchia sede dell’Istituto Ferretti, altra opera evangelica che si occupava allora di ragazze. Ma ci vuole tempo e l’”Asilo Italia”, nel settembre del 1963 si trasferisce, per alcuni mesi, in via dei Serragli 49, ospite dell’ Istituto Gould, altra opera evangelica per ragazzi tuttora operante. Si era stati però troppo ottimisti e anziché alcuni mesi, il periodo in via dei Serragli durerà cinque lunghi anni.

1968 – Il trasloco

22 giugno 1968 – L’Asilo Italia nel completo trasloca da via dei Serragli 49 a via del Gignoro 40 e cambia nome. Da questa data sarà chiamato “Casa di Riposo – Villa il Gignoro”.

Il “Gignoro” vero e proprio inizia così nella odierna “Foresteria”. Gli ospiti sono ancora soltanto 11, ma iniziano i lavori nel corpo centrale della villa e si vede avvicinarsi ogni giorno la “casa più grande” a lungo attesa. Il personale è composto da due dipendenti e due ragazze svizzere alla pari. Nel giugno del 1969 viene sistemata la “Chiesetta”, si tratta dell’antica “S. Bartolomeo al Gignoro”, dalle forme severe e caratteristiche del XIII secolo, costruita tutta in pietre conce con una graziosa porticina sovrastata da una finestra bifora.

1970 – Collaborazione e avanguardia

Nel Comitato che dirige la Casa entrano per la prima volta, nel 1970, rappresentanti di altre chiese evangeliche oltre a quella valdese. E’ la presa d’atto di un rapporto di collaborazione tra le chiese fiorentine che è stato sempre alla base di questo servizio. Il 17 ottobre 1971 viene inaugurata la Villa: finalmente si dispone di una grande Casa. Gli ospiti passano dai 16 del 1971 ai 65 del 1981. Fondamentale, come nel passato, l’apporto di volontari italiani e stranieri. Con la Villa torna la presenza maschile tra gli ospiti e si accolgono, con uguale spirito fraterno, anche anziani che non provengono da chiese evangeliche: “Il Gignoro non è un ghetto, ma è parte di una comunità che ha il suo centro nella fratellanza evangelica, però raggiunge l’intera città. Esso è inserito nel tessuto della città.” (Relazione 1972-73).  Il Gignoro è all’avanguardia nel tipo di gestione e precorre i tempi. Dal 1970 esiste un comitato personale-ospiti, dal 1973 le assemblee degli ospiti diventano periodiche, dal 1976 viene istituita una “commissione interna degli ospiti” e in epoca più recente un “comitato di partecipazione” composto anche da famigliari. 

1977  – Dal Servizio Civile al Centro Diurno

Dal 1977 inizia il servizio civile di giovani obiettori di coscienza al Gignoro. Dal 1978 inizia la pubblicazione di “Via del Gignoro”, che fino al 1982 si chiamerà “Note dal Gignoro”. Si tratta di un bollettino di notizie, inizialmente annuale e poi quadrimestrale. Dal 2006 è confluito in “Officine Patmos”, rivista semestrale della Diaconia Valdese Fiorentina attualmente diffusa sul web. Grazie a questi doni si è potuto provvedere alle molteplici necessità della nuova ala. Gli anni novanta sono segnati dal lungo lavoro di ristrutturazione e di potenziamento dell’organico per portarsi ai parametri di qualità richiesti dalle normative e dal desiderio di continuare a fornire un servizio più che al passo con i tempi. Nel 1994 nasce il centro diurno e contestualmente si ridefinisce il servizio di animazione esistente da tempo, ben prima che fosse definito in organico dalle normative. Nel 2005 il Gignoro vincerà il primo premio nel concorso nazionale di Animazione Geriatrica.

1997 – Il Servizio Domiciliare

Nel 1997 si attiva il servizio domiciliare e il servizio del volontariato, nel 1998 il centro diurno alzheimer, nel 1999 il centro diurno festivo, nel 2000 la mensa sociale. Servizi, quest’ultimi che, ad eccezione del centro diurno, sono attualmente in parte cessati o “sospesi”. Intanto aumentano i posti residenziali, fino a giungere a 80 e nel 2004, lavori di ristrutturazione eliminano le residue barriere architettoniche (collegando due parti della casa, portando il Gignoro a 50 posti autorizzati per non autosufficienti (e 30 per autosufficienti). Nello stesso anno parte il modulo Alzheimer e nel 2005 quello per la riabilitazione per problemi motori. Per la prima volta ci si avvale della consulenza di un medico geriatra. Il Centro diurno raggiunge nel 2004 il massimo dell’autorizzazione consentito dalla Legge, per 20 presenze giornaliere di cui 10 per non autosufficienti (complessivamente il numero di anziani seguiti si aggira sui 35).

Oggi – La progettualità al servizio dei nuovi bisogni

Dal 2006 il Gignoro è impegnato in una riorganizzazione interna che riguarda l’intero metodo di assistenza, l’inserimento della pet-therapy, della “Globalità dei Linguaggi”, lo sviluppo di una progettualità legata alle richieste di nuovi servizi da parte della Società della Salute di Firenze, strumento pubblico di integrazione socio-sanitaria. Nel 2015 inizia la sperimentazione del modulo a bassa intensità assistenziale, che negli anni a venire prenderà il posto della residenza per autosufficienti in risposta a una domanda sempre più complessa.